“Vicinanza nella preghiera a quanti sono colpiti e ai loro familiari, agli operatori sanitari, ai responsabili della pubblica amministrazione, alle forze dell’ordine e a tutti coloro che si impegnano a fronteggiare questa criticità che mette a dura prova le relazioni sociali e l’economia della nostra nazione”. Lo scrive il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, in una lettera in cui indica le disposizioni per la diocesi, alla luce dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus Covid-19. “L’impegno della Chiesa continua con spirito di dedizione e responsabilità, allontanando così il rischio di cadere nello sconforto e nella paura”, aggiunge il presule. Tra le sue disposizioni, nessuna sospensione delle attività formative e di catechesi se non nel caso in cui il numero delle persone sia eccessivo in relazione alla capienza degli ambienti. “Si evitino comunque gli assembramenti di elevato numero di persone”. Riguardo alla catechesi dei ragazzi, proposte attività alternative come il raduno in piccoli gruppi, in ambienti ampi o all’aperto. “In tutti i casi, il parroco e gli operatori pastorali mantengano i contatti con i ragazzi e le loro famiglie manifestando vicinanza e utilizzando al meglio i canali social”. L’incoraggiamento è a proseguire la messa e le altre celebrazioni “regolarmente”. “Se si ritiene opportuno, al fine di evitare il sovraffollamento, specialmente nelle chiese piccole, si celebrino altre messe oltre a quelle già previste. I parroci valutino i singoli casi riguardo all’opportunità da parte dei sacerdoti e dei ministri straordinari della comunione di visitare ammalati e anziani”. Infine, la richiesta di “un’accurata pulizia delle chiese e dei locali parrocchiali, e in particolare dei servizi igienici”.