Coronavirus Covid-19: diocesi di Roma, sospese attività pastorali non sacramentali fino a 15 marzo; consentite messe feriali e festive

“Il cammino spirituale della Quaresima 2020 ha assunto una forma inedita a causa dell’emergenza sanitaria internazionale legata al Covid-19. La Chiesa di Roma risponde con fede, riproponendo i mezzi tradizionali della lotta spirituale: preghiera, digiuno, carità. I presenti orientamenti vogliono dare forma concreta al modo di vivere questi strumenti ordinari dell’itinerario quaresimale nell’attuale contesto, richiamando a una particolare responsabilità tutti i sacerdoti e i diaconi coinvolti a diverso titolo nella pastorale diocesana (parroci, rettori di chiese, cappellani), le comunità religiose e tutti i fedeli”. Lo si legge nella comunicazione di mons. Pierangelo Pedretti, prelato segretario del Vicariato, per i sacerdoti e i fedeli della diocesi di Roma.
Richiamando il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri di ieri, mons. Pedretti spiega che la comunità diocesana di Roma accoglie con fiducia le indicazioni offerte, “a tutela del bene comune e della salute pubblica”. Poi facendo anche riferimento alla nota della Cei di stamattina, il segretario del Vicariato precisa: “Si dispone che nella nostra diocesi le attività pastorali non sacramentali rivolte a gruppi di fedeli (per esempio, i catechismi dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, i corsi di preparazione al matrimonio e di accompagnamento delle coppie, i ritiri e gli esercizi spirituali, i pellegrinaggi, le attività associative e oratoriali, i percorsi di fede di giovani adolescenti e adulti, e in generale tutte le attività di gruppo) siano sospese fino al 15 marzo”. Invece, “sono consentite le celebrazioni liturgiche feriali e festive, purché il luogo di culto consenta di rispettare le misure di precauzione ritenute fondamentali dalle autorità competenti, in particolare quella di mantenere almeno un metro di distanza tra le persone”. Valgono altresì le indicazioni già fornite nella comunicazione della Segreteria generale del Vicariato di Roma del 3 marzo, come l’“omissione del segno dello scambio di pace, ricezione della Santa Comunione sulla mano e svuotamento delle acquasantiere”. Non solo: “Chi avesse difficoltà o comunque lo ritenesse più opportuno, potrà predisporre delle celebrazioni all’aperto. Soprattutto nel Settore Centro, si invitino i fedeli a partecipare alle celebrazioni nelle chiese più grandi”.

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