Un invito a tutte le comunità islamiche di tutta Italia a chiudere i propri centri fino alla nuova comunicazione. È una delle disposizioni contenute oggi in una circolare dell’Ucoii (l’Unione delle Comunità islamiche d’Italia) che “sta seguendo ora dopo ora l’emergenza che il nostro Paese sta vivendo nel contrastare l’epidemia del Coronavirus”. Dopo un primo appello alla chiusura immediata dei propri centri, rivolto però solo alle comunità locali delle zone considerate aree a rischio di contagio, arriva oggi dall’Ucoii la richiesta di chiusura dei centri su tutto il territorio nazionale, al fine di “contrastare il continuo proliferare del contagio ormai diffuso su larga scala”. “La chiusura – si legge nella circolare – deve includere anche tutte le attività ordinarie e straordinarie, come le cinque preghiere, il jumuaa, le prediche, le conferenze, le lezioni, le scuole domenicali ed ogni altra attività culturale, cultuale, conviviale o ludica”. Le uniche funzioni inderogabili sono i funerali e “la preghiera del gha’ib” che può essere svolta a porte chiuse in piccoli gruppi “rispettando il metro di distanza e muniti di mascherine evitando il più possibile il contatto diretto”. Sempre l’Ucoii fa sapere che l’Associazione degli Imam e delle Guide Religiose in Italia ha già provveduto ad emanare “una fatwa circostanziata per questa emergenza per il rispetto delle disposizioni ministeriali che dispongono un metro di distanza per tutte le interazioni”. L’Unione chiede anche a tutti i centri di adoperarsi per la sanificazione costante e totale dei propri locali di aggregazione e delle moschee soprattutto in questo periodo di chiusura dei locali e fa appello a tutti i responsabili delle comunità locali di rimanere in contatto con le autorità locali al fine di essere aggiornati sulla situazione del proprio territorio. L’Ucoii ha infine indetto una raccolta fondi tra i cittadini e i fedeli per l’acquisto di materiale medico che aiuti a prevenire la diffusione del contagio, in particolar modo le mascherine. Tutte le mascherine verranno donate ai cittadini o agli enti di presidio sanitario che ne abbiano necessità per poter fronteggiare l’emergenza. Nella circolare si legge: “è un obbligo dottrinale sancito dagli insegnamenti riportati nella nostra tradizione profetica dell’auto-quarantena”. L’Ucoii ricorda a questo proposito che il Profeta in un hadith indica, in caso di epidemie, l’auto-quarantena e recita: “Se su una terra dovesse apparire un’epidemia, non andateci; e se vi trovate in essa non uscite da questa terra fuggendo”.