“La Terra Santa e in modo speciale la comunità cristiana ivi residente ha sempre occupato un posto importante e speciale nel cuore della Chiesa universale che – come ricorda san Paolo – nel momento in cui si impegna a esprimere la propria solidarietà, anche economica, con Gerusalemme, compie un atto di restituzione”. Lo scrive il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, nella lettera-appello per la Colletta dei cristiani in Terra Santa, firmata il Mercoledì delle Ceneri e resa nota oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede. Nel testo, Sandri cita le “dure prove” subite lungo i secoli dalla Chiesa che vive in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente. “Quelle prove ancora non sono finite”, sottolinea il cardinale, secondo il quale “la tragedia della continua e progressiva riduzione del numero di fedeli locali, può comportare il conseguente rischio di veder scomparire le diverse tradizioni cristiane che risalgono ai primi secoli”. “Lunghe e logoranti guerre hanno prodotto e continuano a produrre milioni di rifugiati e condizionano fortemente il futuro di intere generazioni, che si vedono private dei beni più elementari come il diritto a un’infanzia serena, a un’istruzione scolastica organica, a una giovinezza dedita alla ricerca di un lavoro, alla formazione di una famiglia, alla scoperta della propria vocazione, a una vita adulta operosa e dignitosa e a una vecchiaia serena”, l’appello. La Chiesa, da parte sua, “continua a operare per la salvaguardia della presenza cristiana e per dar voce a chi non ne ha”, assicura il porporato: “Lo fa certamente sul versante pastorale e liturgico, che è fondamentale per la vita delle nostre piccole comunità. Ma Essa continua ad impegnarsi in modo serio anche per provvedere a un’educazione di qualità attraverso le scuole, che sono fondamentali per salvaguardare l’identità cristiana e per costruire una convivenza fraterna specialmente con i musulmani, secondo le indicazioni contenute nella Dichiarazione di Abu Dhabi”.
“La Chiesa continua, grazie alla generosità dei fedeli di tutto il mondo, a mettere a disposizione case per i giovani che desiderano formare una nuova famiglia, così come a creare opportunità di lavoro”, prosegue Sandri: “E ancora a provvedere un aiuto materiale concreto lì dove si presentano forme di povertà endemica, come pure bisogni sanitari ed emergenze umanitarie legate ai flussi di rifugiati e di lavoratori migranti stranieri”. “Anche la cura dei Santuari, che sarebbe impossibile senza la colletta pro Terra Sancta, è di fondamentale importanza – scrive ancora il prefetto – sia perché essi sono i luoghi materiali che conservano la memoria della divina rivelazione, del mistero dell’incarnazione e della nostra redenzione; sia perché in quei luoghi la comunità cristiana locale trova le fondamenta della propria identità”: “Attorno ai santuari e grazie alla loro presenza trovano un lavoro dignitoso molti dei fedeli cristiani impegnati nell’accogliere i milioni di pellegrini che in questi ultimi anni giungono, sempre più numerosi, per visitare i Luoghi Santi”.