“Gli Stati europei devono agire immediatamente per porre fine alle condizioni disumane in cui si trovano migliaia di bambini e adolescenti intrappolati sulle isole di approdo in Grecia, garantendo la loro accoglienza e protezione attraverso il ricollocamento, dando seguito all’appello del presidente del Parlamento europeo Sassoli sulla protezione dei minori più vulnerabili in condizioni di emergenza in Grecia. In una situazione che rischia di peggiorare ulteriormente di ora in ora, il richiamo alla responsabilità dei singoli stati del Presidente del Parlamento Europeo Sassoli non può rimanere inascoltato mettendo così a rischio la vita e il futuro di tanti minori”: lo ha dichiarato Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children. “Occorre immediatamente mettere in atto un meccanismo di responsabilità condivisa, che tuteli rifugiati e richiedenti asilo, anziché chiudersi in egoismi nazionali – prosegue Milano -. Anche di fronte alla grave emergenza umanitaria con migliaia di persone al confine di Edirne, dove secondo le stime il 40% sono donne e bambini, gli Stati Europei non possono comportarsi come se la cosa non li riguardasse. Non si gioca con la vita dei bambini”. Gli sbarchi sulle isole della Grecia sono aumentati, solo nei primi due giorni di marzo sono arrivate dalla Turchia 1.200 persone. Questo va ad incidere su una situazione già di per sé difficilissima con oltre 40 mila migranti, di cui più di 13 mila minori, bloccati nei campi sovraffollati delle isole greche in condizioni allarmanti, aggravate dalle tensioni scaturite negli ultimi giorni, dopo l’aumento dell’afflusso dei profughi dalla Turchia.
Save the Children ricorda che nelle isole greche “i bambini, vivono in condizioni disumane, dormendo anche all’aperto nei rigori invernali e sono esposti a rischi per la salute e a violenze e stanno pagando un prezzo altissimo”.