“Siamo determinati a rimanere a Lesbo e fornire assistenza ai richiedenti asilo intrappolati in condizioni disumane a Moria”. Lo annuncia oggi Medici senza frontiere sul suo profilo Twitter. “Negli ultimi 2 giorni siamo stati costretti a sospendere le attività per l’aumento delle tensioni, ma siamo pronti a riprenderle nei prossimi giorni”, precisa l’organizzazione medico-umanitaria, che nell’isola di Lesbo si occupa dal 2019 di una clinica pediatrica nei pressi del campo di Moria. In questi giorni gli operatori umanitari, volontari e migranti sono stati oggetto di attacchi e aggressioni da parte di gruppi di estrema destra e molti hanno dovuto sospendere temporaneamente le iniziative di solidarietà. Nelle tre isole egee di Lesbo, Samos e Chios sono intrappolati 40.000 migranti, a fronte di una capienza ordinaria di 6.000 posti nei centri.
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