(Bruxelles) “La priorità è assicurare l’ordine ai nostri confine esterni”, ha affermato il vice-presidente della Commissione Ue, il greco Margaritis Schinas, all’indomani della visita delle più alte istituzioni dell’Unione al confine tra Grecia e Turchia dove migliaia di profughi si ammassano e sono respinti con la violenza. “Dobbiamo mostrare in modo inequivocabile che l’Ue intera sosterrà con forza gli Stati membri confrontati con pressioni esterne”: questo è stato promesso ieri al primo ministro greco Mitsotakis e sarà il messaggio che oggi verrà trasmesso ai ministri degli Interni che, in una riunione a distanza, sono chiamati a confrontarsi proprio sulla Grecia e sulle misure della Commissione annunciate ieri in Grecia dalla presidente Ursula von der Leyen. Agli Stati membri verrà chiesto di fornire “le risorse necessarie” perché Frontex possa avviare “due operazioni di intervento rapido alle frontiere terrestri e marittime tra la Grecia e la Turchia”. A Frontex anche il compito di coordinare “un nuovo programma di rimpatrio per il rapido ritorno nei Paesi di origine di coloro che non hanno diritto di soggiornare in Grecia”.
L’Ue inoltre offre un’assistenza finanziaria fino a 700 milioni di euro di cui 350 milioni immediatamente disponibili per “sostenere la gestione delle frontiere e della migrazione” (maggiore capacità di accoglienza, rimpatri volontari, infrastrutture necessarie per lo svolgimento di procedure di screening). Agli Stati membri viene chiesto anche di rispondere all’appello del meccanismo di protezione civile attivato dalla Grecia e offrire attrezzature mediche, rifugi, tende, coperte e di inviare 160 esperti a sostegno delle procedure di asilo.