Un invito “a fare un bagno di umiltà, per capire che siamo tutti piccoli e fragili e abbiamo tutti bisogno di una roccia”. Un invito “ad uno stile di vita più sobrio e rispettoso nei confronti della creazione”, le cui leggi “vanno rispettate, altrimenti ci facciamo del male con le nostre mani”. Un invito a “riscoprire il vero significato della vita, che “non è un gioco ma un impegno per pagare il biglietto ed entrare nella vera festa, che non è di questa vita. E il biglietto va pagato con una vita buona, subito, ora”. Così il card. Angelo Comastri, arciprete della basilica vaticana, ha definito la pandemia di Covid-19, alla fine dell’Angelus e subito prima della recita del Rosario, trasmesso in diretta streaming dalla basilica di San Pietro. Commentando il terzo Mistero del Dolore, che ci presenta Gesù coronato di spine, deriso e schiaffeggiato, il cardinale ha commentato: “È una lezione di umiltà che ci fa capire che l’orgoglio è la massima distanza tra noi e Dio”. Nel quarto Mistero doloroso contempliamo Gesù che porta la croce e cammina verso il Calvario, aiutato da un uomo di Cirene e confortato dalla presenza di Maria. “Quando si soffre, è importante, è decisivo avere qualcuno accanto”, il commento di Comastri: “Chiediamoci: qualcuno accanto a noi ha bisogno di noi?”. Il quinto Mistero del Dolore ci porta sul Calvario, accanto alla croce di Gesù: “Gesù muore per amore nostro e da quel momento inizia nel mondo una inondazione di amore, di perdono e di misericordia che ora arriva fino a noi e aspetta la nostra risposta”, ha concluso il cardinale.