La “diminuzione dell’incremento dei ricoverati, passati da 1.276 il 26 di marzo a 409 ieri e a 397 oggi” e dell’“incremento dei ricoverati terapia intensiva, passati da 120 del 26 marzo ai 42 di oggi” sono dati che danno “una fotografia generale dell’andamento e di come il sistema ospedaliero fa fronte a questi numeri, che sono in via di contenimento”. È partito esponendo queste cifre il prof. Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva, nel suo intervento durante la quotidiana conferenza stampa nella sede della Protezione civile per fare il punto sull’emergenza coronavirus Covid-19 in Italia.
“Le età più colpite”, ha proseguito, “continuano ad essere quelle degli anziani. L’età media dei deceduti è di 79 anni; colpisce il fatto che siano al 70% uomini e al 30% donne”. “Le donne – ha osservato – sono più resistenti, sono più forti”. “Il coronavirus colpisce degli organismi che hanno delle fragilità: il 52% dei deceduti ha 3 patologie associate, il 25% ha 2 patologie associate, il 21% ha 1 patologia associata, il 2% ha nessuna patologia associata”. “Ci sono anche 23 deceduti sotto i 40 anni, 15 hanno patologie associate, patologie importanti”. Tra le patologie elencate cardiopatia ischemica, ipertensione, fibrillazione atriale, diabete, insufficienza renale: “Sono quelle più frequenti dopo un certa età” e il problema è quello di “gestirle bene e curarle con attenzione” per ridurre il rischio.