Una nuova analisi dell’Unctad, la Conferenza Onu su commercio e sviluppo, mostra che le conseguenze dirette della pandemia sulle prospettive di investimento estero diretto globale saranno peggiori di quelle inizialmente stimate in uno studio dell’8 marzo scorso. I nuovi dati su impatto economico e revisione dei guadagni delle maggiori imprese multinazionali suggeriscono ora che “la pressione sui flussi di investimento diretto all’estero potrebbe oscillare tra il 30% e il 40% nel corso del periodo 2020-2021, ben oltre le precedenti proiezioni (5% – 15%)”.
Dall’otto marzo scorso, il 61% delle prime 100 imprese multinazioni studiate da Unctad hanno pubblicato previsioni di entrate che confermano “il rapido deterioramento delle prospettive globali”. Il 57% ha messo in guardia contro l’impatto che il calo della domanda globale potrà avere sulle vendite, mostrando come il Covid-19 stia causando problemi al di là dell’interruzione delle catene di fornitura dopo il rallentamento della produzione in parti della Cina.
Inoltre, le prime 5.000 multinazionali, che rappresentano una porzione cospicua dell’investimento estero diretto globale, hanno visto in media una revisione al ribasso del 30% sulle stime di guadagno per il 2020. “Una tendenza – sottolinea Unctad – destinata a continuare”. I settori maggiormente colpiti sono: energia (-208%), con lo shock aggiuntivo causato dal crollo recente dei prezzi petroliferi, materiali di base, linee aeree (-116%) e industria automobilistica (-47%).