Oxfam chiede al G20 di approvare e attuare un piano in sei punti per consentire ai Paesi poveri di prevenire la diffusione della malattia e rafforzare i loro sistemi sanitari per prendersi cura delle persone colpite dal Coronavirus. L’ong evidenzia la necessità di “raddoppiare la spesa sanitaria degli 85 Paesi più poveri del pianeta, che ospitano quasi metà della popolazione mondiale, finanziandolo con aiuti mirati al rafforzamento dei sistemi sanitari e con la cancellazione del debito estero che schiaccia i Paesi in via di sviluppo”. “Servono circa 160 miliardi di dollari, una cifra pari a meno del 10% del valore delle misure di stimolo economico adottate dagli Stati Uniti per fare fronte all’emergenza coronavirus”, osserva Oxfam. Seconda richiesta: diffondere le pratiche mirate a prevenire la diffusione del coronavirus, coinvolgendo le comunità nella diffusione delle pratiche corrette, migliorando l’accesso degli operatori umanitari ai luoghi di emergenza, aumentando la fornitura di acqua pulita e servizi igienico-sanitari. Altra richiesta: retribuire e formare 10 milioni di nuovi operatori sanitari, dotandoli dei necessari dispositivi di protezione e prevedendo la dotazione di risorse ed equipaggiamento per il personale umanitario già attivo sul campo. Oxfam chiede, inoltre, di “garantire l’accesso alla sanità gratuito per tutti, eliminando qualsiasi forma di pagamento in particolare per l’accesso a test diagnostici e cure”. E, ancora, di “favorire il pieno utilizzo da parte dei sistemi sanitari pubblici delle strutture sanitarie private e ricondurle per aumentare le capacità di contenimento dell’infezione e di cura dei malati”. Infine, la richiesta di “rendere vaccini e terapie un bene pubblico globale, assicurandone la piena disponibilità per tutti quando saranno disponibili”.