“Seguiamo con particolare attenzione, di concerto con la Asl e i singoli Comuni, l’impennata di contagi tra gli anziani che sono le persone delle quali dobbiamo aver più cura in questo frangente perché tra le fasce più esposte della popolazione”: così, al Sir, mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti, interviene sulla diffusione dei contagi registrati in alcune case di cura per anziani del Reatino. La Asl di Rieti nelle ultime ore ha evidenziato “52 nuovi soggetti positivi al test Covid-19” che fanno salire a 227 i soggetti positivi al tampone in tutta la provincia di Rieti. Le indagini epidemiologiche della Asl proseguono su tutto il territorio dove operano 77 case di riposo e Rsa (residenze sanitarie assistite). Per fronteggiare l’epidemia la diocesi di Rieti ha messo in campo da molti giorni tutta una serie di iniziative. “Stasera – afferma il vescovo – per il 18° giorno consecutivo reciteremo, in streaming, il Rosario e suoneremo come ogni sera, alle 21, le campane in tutte le parrocchie della diocesi. Abbiamo, inoltre, istituito un numero verde, messo a disposizione 14 posti letto per i medici e gli infermieri che in ragione del proprio servizio non possono fare rientro a casa e per eventuali quarantene di persone contagiate, abbiamo lavorato per reperire mascherine professionali, camici specialistici e alcuni ventilatori, già ordinati, da donare alla locale Asl”. La prima azione, aggiunge mons. Pompili, “è l’attivazione del numero verde 800.941425 con due servizi disponibili: uno dedicato all’ascolto e uno alle esigenze materiali. Al primo rispondono alcuni religiosi che saranno a disposizione di quanti hanno bisogno di un colloquio spirituale, di una parola di conforto o semplicemente di un consiglio per affrontare con migliore disposizione d’animo il periodo di difficoltà. Si potrà inoltre chiamare il numero verde per richiedere beni di prima necessità alla Caritas diocesana. Ci sono alcuni comuni piuttosto isolati, penso in particolare adesso a Castel di Tora e Colle di Tora, che devono essere sostenuti”. “Il servizio – sottolinea il vescovo – si appoggia alle reti del volontariato ecclesiale. A fornire la logistica è l’impresa sociale Promis che provvederà alla distribuzione dalla sede di Amatrice. Sono, infatti, le attività del cratere a fornire la maggior parte dei beni e dei servizi: un modo per sostenere l’economia della zona provata dal terremoto. La chiamata, gratuita, è possibile sia da telefonia fissa che mobile”.“Due sono le maniere per attraversare questo tempo sospeso: la responsabilità di ciascuno nell’evitare il contagio e la solidarietà verso chi sta lavorando in prima persona per superare questa fase difficile”, conclude mons. Pompili.