“Accrescere la consapevolezza della questione” e promuovere “l’impegno a livello locale”. Questi gli obiettivi principali del documento pubblicato dal Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale al termine del mese nel quale si è celebrata la Giornata mondiale dell’Acqua 2020. Nel testo – dal titolo “Aqua fons vitae. Orientations on Water, symbol of the cry of the poor and the cry of the Earth” – si distinguono tre aspetti o dimensioni relative all’acqua: “L’acqua per l’uso umano; l’acqua come risorsa utilizzata in molte attività umane, in particolare l’agricoltura e l’industria; l’acqua come superficie, cioè fiumi, falde acquifere sotterranee, laghi e soprattutto oceani e mari”. Per ciascun aspetto, il testo presenta le relative sfide e proposte operative per accrescere la consapevolezza della questione e per l’impegno a livello locale. La parte finale del documento propone una riflessione su educazione e integrità. “Aqua fons vitae” è disponibile sul sito web del Dicastero, al momento soltanto in lingua inglese. Il Dicastero annuncia, inoltre, che si sta definendo una strategia per affrontare la situazione relativa all’acqua, ai servizi e agli impianti igienici, all’igiene in senso lato (Wash, nell’acronimo inglese) nelle strutture sanitarie appartenenti alla Chiesa cattolica. “Troppe strutture sanitarie in Paesi poveri e in via di sviluppo non hanno un adeguato accesso all’acqua per i più basilari bisogni di pulizia e igiene”, si legge in un comunicato: “Senza acqua pulita, lavelli, saponi, servizi igienici e procedure per l’igiene, miliardi di pazienti, personale di assistenza e famiglie sono messi a rischio, poiché mancano le fondamenta o le infrastrutture per cure dignitose, sicure, di qualità”. “Parti, interventi chirurgici, infezioni, epidemie: nulla di tutto ciò può essere gestito in modo sicuro senz’acqua”, il grido d’allarme del dicastero, secondo il quale “la situazione risulta particolarmente allarmante in queste settimane segnate dalla pandemia dovuta al Covid-19”. Ciononostante, migliaia di strutture sanitarie funzionano come possono senza quella salvaguardia dell’acqua che consente di pulire e di proteggere la vita, e alcuni leader a livello mondiale nel campo della salute, incluse le Nazioni Unite, hanno acquisito sempre maggiore consapevolezza della questione. “Tradizionalmente, la Chiesa cattolica è stata pioniera ed estremamente impegnata nel campo della salute e dell’assistenza sanitaria in tutti i continenti”, si ricorda nella nota, in cui il Dicastero pontificio incoraggia e sostiene “coloro che già partecipano attivamente a questa battaglia per salvare vite umane” e promuove uno studio su un campione di strutture sanitarie cattoliche, i cui risultati “verranno utilizzati come punto di partenza per piani di attuazione e fundraising al fine di supportare i piani operativi”.