C’era solo il sindaco di Carpi Alberto Bellelli con il vicario generale mons. Ermenegildo Manicardi, all’ingresso del cimitero nel più assoluto silenzio, venerdì scorso. La preghiera e poi il cammino lungo il viale principale e, infine, l’ingresso nella cappella per elevare una comune supplica al cielo, per i defunti in questo tempo di Coronavirus. Così il 27 marzo scorso la Chiesa di Carpi si è unita alla preghiera di tutta la chiesa italiana nel “Venerdì della misericordia” con la visita dei vescovi nei cimiteri. In questa giornata di preghiera si è aperto anche il lutto cittadino indetto dal sindaco fino a ieri, domenica 29 marzo, che ha avuto come altro evento ufficiale la messa di suffragio in cattedrale e presieduta da mons. Manicardi, con la diretta televisiva di TvQui. Accompagnato dal gonfalone della città listato a lutto, il sindaco si è rivolto ai carpigiani in ascolto ringraziando la diocesi per la vicinanza alla città in “questa prova terribile” e spiegando che “il ricordo delle persone decedute senza il conforto dei propri cari era il tributo della città non a dei numeri ma a delle persone con i loro affetti, le loro storie”. Bellelli ha letto tutti i nomi (25) delle persone scomparse.
Già il 25 marzo scorso, in occasione della messa per i degenti e gli operatori degli ospedali di Carpi e Mirandola, mons. Manicardi aveva spiegato il senso del lutto cittadino “da capire non come un segnale lugubre, ma, al contrario, come l’espressione pubblica di una comunione tra le persone di tutte le appartenenze”.