“Preghiamo per le persone ammalate e per tutti coloro che li assistono così amorevolmente”. È la preghiera del card. Angelo Comastri, arciprete della basilica vaticana, al termine della recita dell’Angelus, trasmessa in diretta streaming dalla basilica di San Pietro. Nel primo Mistero della Gioia, ha detto il cardinale recitando subito dopo il Rosario, contempliamo l’annuncio dell’Angelo a Maria. “Giovanni Paolo II – ha ricordato Comastri – diceva: ‘Mai come allora tanto dipese dal sì di una creatura’”. Il secondo Mistero gaudioso ci presenta Maria che fa un lungo viaggio da Nazaret fino ad Ein Karem, per aiutare sua cugina Elisabetta in un momento di particolare necessità: “Quanta generosità, quanta umiltà, quanta fede in questa decisione di Maria!”, ha esclamato il cardinale. Il terzo Mistero della Gioia ci porta a Betlemme, dove Maria e Giuseppe arrivano spinti dall’ordine dell’imperatore, che aveva voluto il censimento di tutto l’impero. “Maria in una grotta dà alla luce il Figlio di Dio fatto uomo e lo avvolge con sua fede, con la sua umiltà, con la sua docilità. Anche noi accogliamo la grande lezione di Betlemme”, l’invito di Comastri, in una società, come la nostra, dove “orgoglio, egoismo e vanità impediscono di vedere la segnaletica che indica la strada per Betlemme”. Il quarto mistero gaudioso ci mostra Maria e Giuseppe che, obbedendo alla legge del Signore, portano il bambino Gesù al tempio e portano con sé l’offerta dei poveri. Le parole del vecchio Simeone – “Questo bambino sarà un segno di contraddizione. Spaccherà la storia. Bisognerà decidere: o con lui, o senza di noi” – per Comastri sono una “profezia” che “si sta compiendo davanti ai nostri occhi, ogni giorno”. Il quinto Mistero della Gioia ci porta a Gerusalemme, dove Gesù cercano con ansia Gesù e poi, felici, lo ritrovano nel tempio. “Anche noi possiamo smarrire Gesù”, ha attualizzato il cardinale: “Dobbiamo cercarlo ogni giorno, ogni giorno rimetterci in cammino, ogni giorno ridire il ‘sì’ della fede”. Infine, l’invocazione a san Michele Arcangelo, come “aiuto contro perfidia e le insidie del demonio”.