“Questa non è una Quaresima qualsiasi”, ma “un doloroso itinerario nel quale siamo proiettati in situazione di vulnerabilità totale, all’improvviso condotti a riflettere criticamente e sistematicamente sulla nostra vita, sull’organizzazione sanitaria, ma anche sulla struttura sociale ed economica del nostro Paese”. Lo scrive Filippo Boscia, presidente nazionale dell’Amci (Associazione medici cattolici italiani) in un messaggio augurale a tutta l’associazione. Stiamo vivendo “una ulteriore crisi di relazione intra-familiare ed extra-familiare” e “riconosciamo che molte delle grandi scelte sociali non sono state tutte eticamente sensibili”, osserva il presidente. “L’emergenza da coronavirus ci ha trovati impreparati e ci ha trasmesso incertezze, timori, paure e tanto altro di negativo, ossia sofferenze, dolori e lutti”. Di qui l’esortazione a “percorrere questo drammatico itinerario contemporaneo, consapevoli che per noi cattolici” è “al tempo stesso battesimale e penitenziale”, e l’augurio che “ci faccia giungere il più serenamente possibile alla Pasqua, nella quale la Chiesa universale rinnova l’alleanza con il Signore Crocifisso e Risorto. Siamo avviati in un cammino di conversione”. “Cerchiamo – l’invito finale – di colmare la nostra solitudine e disponiamoci ad intravedere luci di speranza” per “costruire nella nostra associazione rinnovati itinerari per una Chiesa rinnovata, come la desidera il Signore”.