“Sono andato anch’io volentieri al cimitero per pregare per questo grande disagio che le nostre comunità stanno vivendo: sia il distacco per morti improvvise che avvengo spesso nella solitudine, sia l’ulteriore sofferenza del non poter onorare i nostri cari; motivi che danno anche un po’ di angoscia a tante persone”. Lo ha detto mons. Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza-Bobbio, dopo essersi recato questa mattina nella chiesa di Santa Maria del Suffragio nel cimitero urbano; con lui i diaconi don Sergio Fossati, responsabile della Cappellania dello stesso camposanto, e don Cesare Scita, suo collaboratore.
“Ho promesso ai diaconi che erano con me e che svolgono un servizio importante, che appena finisce questa dura prova che stiamo subendo – ha annunciato mons. Ambrosio – faremo una messa di suffragio proprio al centro del cimitero per tutti i defunti invitando la popolazione, perché vi sia la possibilità di fare ‘onoranza funebre’ per persone che hanno data la vita, persone che ci sono care. È molto importante celebrare il lutto per superare questo momento di tenebre, di oscurità”.
La Chiesa di Piacenza-Bobbio ha avuto da inizio emergenza sei sacerdoti diocesani morti e lo stesso mons. Ambrosio ha perso la mamma 101enne lo scorso 2 marzo: “La missione passa attraverso anche la nostra personale sofferenza. Le parole che in questi momenti riusciamo a dire di speranza e di conforto provengono da un cuore ferito, che è esperienza condivisa di tante famiglie che hanno perso familiari o amici”. Ci ritroviamo “con un cuore davvero ferito, lacerato, smarrito, ma ecco la forza che proviene da quel Cristo Risorto” che “sempre ci sostiene per combattere la nostra battaglia”.
“Quanto fatto oggi è un segno importante di noi vescovi – ha concluso mons. Ambrosio −, ma ho invitato i parroci, quando possibile, a recarsi al cimitero per una benedizione generale e con preghiera di suffragio per tutti coloro che vengono tumulati e cremati”.