“Purtroppo il mondo intero sta attraversando una crisi epocale, dovuta a questa terribile pandemia. Come in tutte le guerre, i primi a cadere sono quelli sul fronte, perché sono i più esposti. Abbiamo in prima linea, anche per il numero di morti, medici, infermieri, sacerdoti e tutti coloro che prestano un servizio diretto alle persone colpite”. Lo ha detto l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, il card. Gualtiero Bassetti, che stamani assieme al sindaco Andrea Romizi ha pregato al cimitero monumentale per i defunti in tempo di Coronavirus, per i quali non sono state celebrate le esequie. Il cardinale ha pregato, in particolare, per tutti coloro che nel Paese hanno perso la vita e sono stati sepolti “senza quei conforti necessari e cristiani che noi riserviamo a tutti i nostri cari”. Una scelta non casuale quella dell’arcivescovo: il cimitero monumentale di Perugia potrebbe accogliere, nel suo impianto di cremazione, alcune salme delle persone decedute in Lombardia. “Un luogo che ci fa sentire ancora più vicini a quanti, a causa di questa pandemia, non hanno potuto portare alcun conforto ai propri congiunti, morti isolati, senza ricevere una carezza e nemmeno i sacramenti”, ha detto il porporato. La convinzione del cardinale è che, “quanto tutto sarà passato, perché non ci mancherà lo sguardo misericordioso di Dio Padre e l’intercessione della Madre delle Grazie, emergeranno tante figure, che, nell’adempimento eroico del loro dovere, hanno sacrificato la vita sapendo di sacrificarla. Un medico, un infermiere, un sacerdote sanno bene cosa rischiano”.