“Trentacinque anni or sono la ferocia assassina delle Brigate rosse strappava il professor Ezio Tarantelli all’affetto della famiglia, al dialogo con i suoi studenti, all’impegno sociale nel quale riversava studio, passione e ideali. Tarantelli era uomo mite e un intellettuale di grandi qualità, aperto al dialogo e proteso a uno sviluppo del mondo del lavoro, in cui le forze sindacali fossero partecipi delle grandi scelte strategiche del Paese”. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 35° anniversario dell’assassinio di Ezio Tarantelli.
Per il Capo dello Stato, “i terroristi lo hanno ucciso proprio perché operava nei luoghi del confronto sociale e perché il suo spirito riformatore era costantemente orientato a rafforzare la coesione, tutelando nell’innovazione le fasce più deboli”.
“In questa ricorrenza – conclude Mattarella –, desidero esprimere la mia vicinanza e solidarietà alla signora Carol Beebe Tarantelli, al figlio Luca, alla Cisl con cui ha condiviso l’impegno, a tutti coloro che hanno continuato a procedere sul suo percorso di studi e di riflessioni”.