“Nel bel mezzo della pandemia globale, in un momento epocale per il nostro Paese e per il mondo intero, dispiace che circolino notizie scorrette, se non addirittura vere e proprie fake news, su presunte professionalità del Corpo militare volontario della Croce Rossa italiana non utilizzate. Le circa 300 persone che, secondo alcuni, il Governo dovrebbe richiamare in servizio dal Corpo militare della Croce Rossa, non sono figure operative o sanitarie: si tratta di impiegati, addetti autisti, cucinieri. Non sono certo, poi, meno di una decina gli uomini del Corpo impiegati nell’emergenza, visto che abbiamo in campo circa 850 uomini dall’inizio dell’emergenza su tutto il territorio nazionale”. È quanto scrive in una nota la Croce Rossa italiana, che precisa: “Attualmente operano presso l’ospedale di Bergamo, presso gli aeroporti, per il ‘Nucleo Corpi senza Vita’, sono impegnati in attività logistiche in Italia e all’estero e, ancora, presso mercati e consorzi agricoli per la sicurezza alimentare. Di questi, 121 costituiscono la forza operativa che il Corpo mette a disposizione della presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della Protezione civile e del Ministero della Difesa a sostegno delle misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19. Tra loro medici, infermieri, psicologi e logisti. L’ospedale da campo del Corpo militare è già pronto per essere dispiegato”. Nella nota la Cri cita esempi concreti di attività nazionali e internazionali in cui il Corpo militare Cri è impegnato e rimarca come “anche il Corpo delle Infermiere Volontarie è operativo da inizio emergenza e, attualmente, sono circa 500 le Crocerossine impiegate in Italia. Sono negli ospedali del nord, nelle tende ospedale per effettuare i pre-triage e svolgono attività sociali nei confronti della popolazione. A Brescia, dal 10 marzo, sono presso il Centro pastorale Paolo VI per l’assistenza sanitaria a pazienti dimessi dagli ospedali della provincia, ma che necessitano di essere ancora sotto osservazione”. “Questo è il momento della responsabilità e dell’impegno – conclude la Cri – come dimostrano le decine di migliaia di volontari della Croce Rossa italiana operativi in queste settimane. Non è certo il tempo della polemica e tanto meno quello delle fake news”.