Quindici camere singole con bagno vengono messe a disposizione dei senzatetto a Viterbo, all’interno del monastero di Santa Rosa, patrona del capoluogo della Tuscia. L’iniziativa è frutto di un accordo tra Caritas diocesana e suore francescane alcantarine, custodi del santuario. Durante l’emergenza legata alla diffusione del coronavirus, questo progetto amplia la capienza del dormitorio della Caritas e consente di rispettare le norme imposte dai decreti governativi. Prima dell’ingresso, agli ospiti vengono rilevate temperatura corporea ed eventuali sintomi influenzali. “Potenziamo il numero delle persone accolte – spiega il direttore Caritas diocesana di Viterbo, Luca Zoncheddu –. Un bellissimo segno per la popolazione senza fissa dimora”. Anche gli altri servizi della Caritas di Viterbo proseguono il loro lavoro compatibilmente con le ordinanze per la prevenzione del Covid-19. La mensa diocesana eroga ogni giorno 30/40 pranzi caldi, scaglionando l’accesso nei locali e, dal momento che molti volontari di età avanzata non possono prestare servizio per tutelare la propria salute, sono stati sostituiti dai giovani del servizio civile e dagli universitari che partecipano al progetto di coabitazione solidale della Caritas. I pacchi viveri vengono confezionati in modo da velocizzare la consegna e il centro di ascolto riceve solo su appuntamento. “Siamo chiamati a mettere in atto tutte le misure necessarie a tutela di operatori e volontari ma senza lasciare sole le persone fragili, che rischiano di subire le conseguenze peggiori di questa emergenza”, conclude Zoncheddu.