“Ciò che spesso ci impedisce di camminare, di crescere, di scegliere la strada che il Signore traccia per noi sono i fantasmi che si agitano nel nostro cuore”. Ne è convinto il Papa, che nel messaggio per la Giornata mondiale per le vocazioni indica nel “coraggio” una delle parole-chiave per capire qual è il posto che Dio ci assegna nella vita. “Quando siamo chiamati a lasciare la nostra riva sicura e abbracciare uno stato di vita – come il matrimonio, il sacerdozio ordinato, la vita consacrata –, la prima reazione è spesso rappresentata dal ‘fantasma dell’incredulità’”, l’analisi di Francesco: “E via via, crescono in noi tutte quelle considerazioni, quelle giustificazioni e quei calcoli che ci fanno perdere lo slancio, ci confondono e ci lasciano paralizzati sulla riva di partenza: crediamo di aver preso un abbaglio, di non essere all’altezza, di aver semplicemente visto un fantasma da scacciare”. “Il Signore sa che una scelta fondamentale di vita – come quella di sposarsi o consacrarsi in modo speciale al suo servizio – richiede coraggio”, spiega il Papa: “Egli conosce le domande, i dubbi e le difficoltà che agitano la barca del nostro cuore, e perciò ci rassicura: ‘Non avere paura, io sono con te!’. La fede nella sua presenza che ci viene incontro e ci accompagna, anche quando il mare è in tempesta, ci libera da quell’accidia che ho già avuto modo di definire ‘tristezza dolciastra’, cioè quello scoraggiamento interiore che ci blocca e non ci permette di gustare la bellezza della vocazione”.