La “‘visita’ di Maria ha cambiato il volto spirituale e civile di Cagliari e dell’intera Sardegna, che la venera come patrona massima. Dal 1370 il santuario di Bonaria si è andato sempre più trasformando in cittadella della preghiera, centro di azione del Vangelo, luogo di innumerevoli grazie e conversioni, caposaldo di pietà mariana, a cui guardano con fede quanti salgono all’omonimo colle. Proprio codesto santuario è rimasto nei secoli quale memoria della grazia celeste: il monte è luogo privilegiato – secondo la tradizione biblica – di incontro con Dio, oasi di silenzio in cui ascoltare la sua voce che, come brezza leggera, parla al cuore degli umili di cuore per confortarli e farli messaggeri di speranza presso i fratelli. Possa anche oggi, all’umanità bisognosa di ritrovare la via della pace e della fraternità, parlare ancora il Signore mediante il messaggio della Madonna di Bonaria. E possano i suoi numerosi devoti renderne a tutti valida testimonianza, mediante una sempre più salda adesione a Cristo e una generosa donazione ai fratelli, specialmente i più bisognosi”. Lo ha scritto Papa Francesco in una lettera autografa all’arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi, in occasione dell’Anno giubilare straordinario nel quale si sta facendo memoria dell’arrivo del simulacro di Nostra Signora di Bonaria nel 1370. A informare della missiva è la stessa arcidiocesi di Cagliari.
“Il Papa ha avuto la benevolenza di rivolgere alla nostra Chiesa un saluto e una benedizione particolare in occasione del 650° anniversario dell’arrivo del simulacro di Nostra Signora di Bonaria – commenta mons. Baturi −. È un pensiero benedicente per la nostra Chiesa particolare di Cagliari e per la nostra isola. In unione con il Santo Padre noi invochiamo una ‘nuova visita’ di Maria. Venga a visitarci ogni giorno, in ogni momento, in questa circostanza di paura e di trepidazione per il diffondersi del coronavirus. Volga su di noi il suo sguardo e ci insegni, come dice il Papa, a percorrere ‘la via della pace e della fraternità'”.