Il Comitato europeo dei diritti sociali (Consiglio d’Europa) ha pubblicato i rapporti di conformità di 37 Stati con la Carta sociale europea. Sotto la lente i 36 articoli che si riferiscono ai minori, alle famiglie e ai migranti e le prassi e le norme in vigore tra il 2014 e il 2017. Tra i Paesi considerati dal Comitato anche l’Italia che ha ratificato la Carta nel 1999. Il Bel Paese è stato dichiarato conforme relativamente a 14 articoli, mentre per 15 è stata dichiarata la non conformità: si tratta ad esempio degli articoli che riguardano il lavoro minorile (Art. 7§1), vietato da una legge italiana che però “nella pratica non è applicata”; o ancora l’articolo sui lavori pericolosi per gli under 18 (Art 7§2): in Italia mancherebbero controlli adeguati nei luoghi di formazione dove lavori pericolosi o nocivi alla salute possono essere assegnati ai più giovani. Anche sull’articolo relativo agli orari di lavoro dei giovani (Art 7§4) l’Italia è in difetto, così come relativamente all’articolo sulla frequenza regolare della scuola: l’inadempienza è stata rilevata in relazione all’integrazione scolastica dei bambini della minoranza rom. O ancora, per quel che è degli articoli relativi alle persone migranti, si evidenzia la non conformità dell’Italia per non aver compiuto i passi adeguati atti ad eliminare le discriminazioni per l’accesso all’alloggio. Ci sono anche 7 articoli su cui il Comitato ha sospeso la valutazione in “assenza delle informazioni richieste”, cosa che tuttavia equivale a “una violazione dell’obbligo di comunicazione sottoscritto dall’Italia con la Carta”.