(Bratislava) – La Caritas in Repubblica Ceca può contare su circa 8.000 dipendenti e collaboratori che forniscono diversi servizi a 150.000 persone bisognose in ogni angolo del Paese. La maggior parte di esse ha più di 65 anni e questo le rende più esposte al Covid-19. “La maggior parte dei nostri dipendenti là fuori sta facendo del proprio meglio per rispondere alle esigenze dei nostri clienti nell’ambito della gestione della crisi”, spiega Lukáš Curylo, direttore della Caritas. “Il nostro principale compito è quello di aiutare i più fragili: gli anziani e le persone con patologie croniche. Lo facciamo in tempi di calma, e dobbiamo continuare farlo anche ora che la pandemia da coronavirus sta dilagando”, aggiunge Curylo, sottolineando il fatto che la Caritas deve fare i conti con la disperata mancanza di dispositivi di protezione come guanti, mascherine e respiratori per infermieri e operatori sociali. La nuova situazione ha posto nuove sfide per i gruppi di cittadini più vulnerabili che stavano già sperimentando difficoltà economiche, indebitamento, mancanza di cure o semplicemente solitudine. Per questo motivo la Caritas ha istituito speciali linee telefoniche dove esperti opportunamente formati rispondono a varie domande, invitando anche la gente ad evitare il più possibile i contatti personali e a utilizzare i servizi di consulenza telefonica o online. Finora 1.165 persone in Repubblica Ceca sono risultate positive al Covid-19 mentre c’è stato anche il primo decesso confermato. L’aumento relativamente lento del numero di contagi è attribuibile principalmente alla tempestiva adozione di severe misure di prevenzione da parte del governo.