Coronavirus Covid-19: il flash mob dal carcere di Sulmona “In questo momento dobbiamo essere uniti per sconfiggere il virus”

(foto Polizia Penitenziaria)

I flash mob che coinvolgono tutti gli italiani durante l’emergenza sanitaria causata dall’epidemia di coronavirus Covid-19, anima anche le finestre della Casa di reclusione di Sulmona dove ieri i detenuti hanno organizzato una manifestazione di affetto e solidarietà alla cittadinanza e al personale penitenziario. Sulla pagina facebook della Polizia penitenziaria sono stati pubblicati i messaggi di molti carcerati che hanno voluto rappresentare il loro senso di appartenenza allo Stato e allo scopo.

(foto Polizia Penitenziaria)

Alle finestre delle stanze di detenzione sono apparsi cartelli con sopra scritti messaggi di speranza come “Noi restiamo in cella, ma voi restate a casa. Tutto andrà bene. Non lasciateci soli in questa emergenza”, o “Grazie a tutti voi che ogni giorno venite a lavorare e con professionalità tutelate la nostra salute. In questo momento dobbiamo essere uniti per sconfiggere il virus. Siete anche voi EROI. W l’Italia”, o ancora “Sono italiano, e anche se ho fatto il delinquente, questo non vuol dire che non ho un senso civico e con questa mia voglio esprimere tutta la mia solidarietà agli agenti, ai dottori, infermieri, volontari e tutte le persone che portano in questo carcere la loro presenza con professionalità. Sapete, credo che molti detenuti vorrebbero dire grazie ma non lo dicono, forse perché non vogliono ammettere che hanno un cuore”.

(foto Polizia Penitenziaria)

Dalla Polizia penitenziaria si sottolinea come questo sia “l’auspicato esito di un percorso di sensibilizzazione da molti giorni avviato dalla Direzione della Casa di reclusione, che ospita prevalentemente detenuti di alta sicurezza”. In modo volontario, nell’ambito del lavoro di pubblica utilità, è stata anche chiesta la disponibilità dei detenuti nel produrre mascherine nella sartoria dell’istituto. In 22 hanno spontaneamente e prontamente aderito alla proposta e sono già stati realizzati dei prototipi. Qualora i controlli necessari sul prodotto daranno esito positivo si potranno produrre oltre 200 mascherine al giorno, destinate prioritariamente al consumo interno ma certamente utilizzabili anche a servizio della comunità.

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