Coronavirus Covid-19: don Matarazzo (parroco a Fondi), “la carità è aumentata. In chiesa ospitiamo i senzatetto”

“La vita è sospesa, come in una bolla del tempo, rapiti da un’entità misteriosa. Il virus ci sta facendo male, ma ci fa pensare a tante conquiste, prima fra tutte la salute, che spesso diamo per scontate”. Sono riflessioni di don Erasmo Matarazzo, parroco della chiesa di San Paolo Apostolo, in un quartiere popolare di Fondi (Lt), dove da giovedì sera sono scattate misure più restrittive, che impediscono l’ingresso e l’uscita dal Comune a causa del rapido aumento di contagi da Covid-19. “L’ultima ordinanza ci rende più chiusi, ma la carità in queste settimane di emergenza sanitaria è forse anche aumentata – spiega al Sir –. I viveri non sono mancati, siamo riusciti a distribuirli alle persone bisognose del quartiere e abbiamo ricevuto un aiuto anche dalla Croce Rossa”. Come in molte parrocchie in Italia, anche a San Paolo si sono attivati canali social per celebrazioni e catechesi e si partecipa ai flashmob con gli altoparlanti della chiesa per fare compagnia alle persone. Se la vita quotidiana da parroco ai tempi del coronavirus viene definita da don Matarazzo “simile allo stile monastico dell’‘ora et labora’: facciamo lavori interni, preghiamo, manteniamo attivo il cervello e aspettiamo che tutto passi”, l’accoglienza non è cambiata: “Da due anni, la chiesa è aperta giorno e notte e accoglie persone senzatetto che dormono nel sacco a pelo. Senza alloggio né riferimento, stanno nella casa di Dio, dove c’è sempre posto. Le nuove misure estreme rendono più difficile la loro vita, a cui pure dobbiamo dare una risposta”, conclude.

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