Nonostante la crisi del coronavirus, l’Ue ribadisce il suo costante impegno nella lotta contro il razzismo e la xenofobia e tutte le altre forme di intolleranza in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale (21 marzo). “C’è una continua necessità di intensificare i nostri sforzi e le nostre azioni per prevenire crimini d’odio, discriminazione, razzismo, xenofobia e intolleranza”, dice oggi in una dichiarazione l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell. “La discriminazione razziale si contrappone ai valori e ai principi dell’Ue: diritti umani universali e libertà fondamentali. Non sarà mai tollerata”. L’Unione sta adottando misure vigorose per garantire che le leggi che vietano la discriminazione razziale o etnica in tutte le loro manifestazioni siano effettivamente applicate, mentre continua la lotta per “sradicare il discorso razzista e xenofobo online e offline”. Cresce il sostegno – anche economico – alla società civile, autorità locali e altri partner e per facilitare lo scambio delle migliori pratiche attraverso piattaforme dedicate. Particolare attenzione sarà rivolta alle persone più colpite, “comprese le comunità rom, ebraiche e musulmane”.
Tutto questo non solo a livello Ue, ma con uno sforzo che guarda al mondo (ad esempio Vietnam, Nepal le città miste ebraico-arabe) e in cooperazione con i Paesi partner, la società civile, i difensori dei diritti umani e le organizzazioni internazionali come l’Osce, il Consiglio d’Europa, l’Onu. Obiettivo è, conclude Borrell, “garantire che tutti gli esseri umani siano liberi e uguali in dignità e diritti, come proclama la Dichiarazione universale dei diritti umani”.