“Le restrizioni adottate prevedono che i luoghi di culto, moschee, chiese e sinagoghe, non abbiano al loro interno gruppi di non più di 10 persone contemporaneamente. È evidente che ne dovremo tenere conto”. Lo ha detto il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, in una intervista rilasciata al Sir in cui, tra i vari punti, tocca anche la questione Santo Sepolcro e Colletta per la Terra Santa in relazione alle restrizioni messe in atto in Israele e Palestina relative al Coronavirus Covid-19. “Sappiamo anche – spiega il Custode – che ci sono dei luoghi grandi e ventilati, dove sono ammessi anche più gruppi contemporaneamente. Ciò che cerchiamo di fare è continuare a pregare e tenere aperte le chiese per le visite private e le preghiere individuali”. Una risposta in linea con l’amministratore apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa, che a Tv2000 aveva affermato che “il Santo Sepolcro a Gerusalemme non chiude. Dovremmo trovare un modo nuovo di pregare rispettando la legge. Il Santo Sepolcro è molto ampio e pensiamo di fare due o tre gruppi di dieci persone al massimo, separati l’uno dall’altro, rinunciando alle cerimonie tradizionali”. Per quanto riguarda la tradizionale Colletta del Venerdì Santo per la Terra Santa, il prossimo 10 aprile, padre Patton spiega che “bisognerà vedere quando sarà possibile farla. È pensabile che, in base alle situazioni nei singoli Paesi, si prenda la decisione di spostarla ad altra data”.