“È buio dentro e fuori di noi, le tenebre sembrano soffocare la speranza: manda il tuo santo angelo a confortarci, o Padre, manda il tuo Spirito perché, meditando la passione del tuo Figlio, possiamo vedere gli spiragli della tua Luce”. È la preghiera elevata oggi dall’arcivescovo Lauro Tisi nella cattedrale di Trento, privata dei fedeli. Tisi ha introdotto la meditazione sulla passione ricordando tutte le vittime dell’epidemia di questa settimana e tra loro don Salvatore Tonini, 83 anni, prete trentino attivo dal 1975 in Alto Adige, spentosi ieri sera a Bolzano. “Conforta – ha sottolineato l’arcivescovo – pensare che ci ha lasciati lui, focolarino, nell’anno in cui ricordiamo i cento anni dalla nascita di Chiara Lubich. È stato un sacerdote entusiasta, innamorato dell’unità, ha servito la nostra Chiesa e quella di Bolzano che, attraverso il vescovo Ivo, ne ha apprezzato le doti di uomo e di prete”. Mons. Tisi ha ricordato gli ammalati, i familiari, gli operatori sanitari: “Dedico la maggior parte del mio tempo a pregare per voi, non potendo esservi vicino in altri modi”. “Nell’affidarvi a Dio, cari ammalati, vi giunga la mia vicinanza: coraggio, il Signore vi ama”. L’arcivescovo di Trento ha guardato poi “a tutti i familiari, che sentono la sofferenza atroce di non poter essere accanto ai propri cari: Signore manda la tua Madre, compagna del dolore, a confortarli e rasserenarli”.
Quindi la preghiera a Dio per tutti gli operatori sanitari. “Donaci – ha aggiunto rivolgendosi all’intera comunità – la saggezza nel comprendere l’importanza di atteggiamenti responsabili per il bene comune. Il dramma universale di quest’ora ci faccia ritrovare le ragioni dell’incontro, scoprire che non c’è alternativa alla globalizzazione della solidarietà. Ci aiuti a capire che essere connessi, senza la forza dell’amore, non porta da nessuna parte”.