Più di 216mila persone raggiunte, per un totale di 353mila visualizzazioni: sono questi i numeri dei primi dieci giorni di programmazione della campagna “E poi la vita, chi te la salva?”, messa in campo dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), attraverso i social network, per contrastare il fenomeno della violenza contro gli operatori sanitari. Oggi, la messa in rete del terzo e ultimo spot:
Protagonista un uomo di mezza età, tormentato da quello che scambia per un mal di stomaco. Poi, l’intuizione di un medico, che lo visita e gli diagnostica un infarto, salvandogli così la vita. “Abbiamo scelto tre personaggi in cui tutti possiamo identificarci: una donna, un uomo, un ragazzo – spiega il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli -. Ogni video è stato poi targettizzato per raggiungere il pubblico che più facilmente poteva essere coinvolto. Gli spot hanno un ottimo engagement, tanto che ogni spettatore arriva a visualizzarlo sino in fondo”. “I recenti fatti di cronaca, come quello del Vecchio Pellegrini a Napoli o quello di Putignano, dimostrano come siano necessari e urgenti interventi per prevenire la violenza contro gli operatori sanitari, ancor più in questo momento in cui i professionisti sono stremati e gli organici ridotti a causa dell’emergenza Covid-19 – conclude -. È necessario soprattutto un cambiamento culturale, per cui il medico si riprenda il ruolo che gli è proprio, quello di curare e di salvare vite, e non sia più il parafulmine di malfunzionamenti e problemi organizzativi”. Dopo il passaggio sui social, i tre spot saranno trasmessi, per un mese, nelle sale cinematografiche.