Aiutare i bambini siriani di Idlib, tormentati da una guerra senza fine? Si può fare anche attraverso uno speciale “puzzle della solidarietà”. L’iniziativa è lanciata da Aibi–Amici dei Bambini, l’unica realtà umanitaria italiana presente proprio nei dintorni di Idlib, dove opera con il partner locale Kids Paradise, nonostante le mille difficoltà.
Nei campi profughi nei dintorni, infatti, si continua a morire di freddo. A perire sono, purtroppo, soprattutto i bambini, vittime innocenti di un conflitto interminabile che, con la recrudescenza degli scontri tra forze turche e siriane nell’area nord-occidentale del Paese, sembra destinato a non concludersi in tempi brevi.
Per mezzo della campagna #Nonlasciamolisoli, Amici dei Bambini raccoglie fondi per acquisire beni di prima necessità per i bambini, come coperte, vestiario, scarpe, alimenti per neonati, presidi medico-sanitari, organizzare spazi protetti di sollievo e di gioco, attivare interventi di Pss (Psychological support) e fornire il pane quotidiano attraverso un forno mobile e uno fisso a oltre 18mila famiglie sfollate.
Si può contribuire alla campagna donando sul sito web di Aibi.
A queste modalità tradizionali, per l’appunto, si aggiunge quello della donazione di uno speciale “puzzle della solidarietà”. “Un dono – sottolinea Aibi – che può essere fatto al proprio figlio, a una classe scolastica, a un gruppo di amici e che si traduce non solo in un immediato aiuto concreto a una famiglia di profughi siriani, ma anche in una occasione per far riflettere su un dramma così vicino a noi, ma altrettanto lontano dalla nostra sensibilità”. La donazione del puzzle garantisce l’attivazione di un sostegno a distanza della durata di un anno a favore dei progetti di emergenza Aibi in Siria per i profughi di Idlib.