“Io sono stata al Sinodo e devo dire che, a livello ecclesiale, vedo fondamentale il processo che è iniziato con l’Assemblea sinodale e proseguito con l’esortazione Querida Amazonia. Un cammino che noi donne siamo chiamate a compiere da protagoniste, pur senza un riconoscimento ministeriale che qualcuno si attendeva”. Ad affermarlo, interpellata dal Sir, è suor Zully Rojas Chispe, che ha partecipato al Sinodo per l’Amazzonia e presta il suo servizio pastorale nel vicariato apostolico di Puerto Maldonado, nella regione peruviana di Madre de Dios. Secondo la religiosa, “come si suol dire, se non si aprono finestre si apriranno porte, ma è indubbio che per quanto riguarda il ruolo della donna nelle Chiese dell’Amazzonia c’è una valorizzazione nuova e il cammino deve continuare. Forse, i tempi non sono maturi e anche a mio avviso un riconoscimento ministeriale in questo momento era non conveniente. Il Papa ha detto che il rischio è quello di clericalizzare il ruolo femminile nella Chiesa. Io dico, soprattutto che la donna è chiamata a esercitare la sua fecondità e la sua custodia e promozione della vita. Questo è quello che siamo, e su questo dobbiamo continuare ad approfondire e a camminare. Dobbiamo continuare a operare a favore della vita, portare l’esperienza dello sguardo di Gesù a favore della vita. Questo dev’essere il nostro desideri o e il nostro sogno”.