“In un’emergenza come quella che stiamo vivendo, nella quale pronto soccorso, medici e operatori sanitari in prima linea costituiscono l’argine alla diffusione del coronavirus Covid-19, ritengo che questo episodio vada considerato al massimo livello di attenzione come un attentato al Servizio sanitario nazionale”. Non usa giri di parole Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) e presidente dell’Ordine dei medici (Omceo) di Napoli, commentando al Sir la devastazione del Pronto soccorso del Vecchio Pellegrini in Pignasecca (quartiere Montesanto), in seguito al decesso di un quindicenne ferito da un’arma da fuoco durante un tentativo di rapina. Autori del gesto alcuni parenti e amici del ragazzo che hanno distrutto i locali e le attrezzature. “Non ci sono più parole – prosegue Scotti – per definire i comportamenti di chi, anche in un momento storico tanto drammatico, non esita a devastare un pronto soccorso e a minacciare e offendere chi vi lavora. Queste non sono persone che meritano di essere considerate alla stregua di altri cittadini di una società civile. Non possiamo neanche definirle delle bestie, perché faremmo un torto agli animali”. “Mi chiedo – aggiunge – cosa accadrebbe se quei medici di comportassero di conseguenza, se fossero altrettanto incivili e abbandonassero il proprio posto”. Di qui l’auspicio di una “punizione esemplare” per i responsabili. “Le istituzioni – conclude – devono farsene carico perché episodi del genere non sono mai tollerabili” ma in un momento come questo “sono da considerare alla pari di un attentato terroristico al Ssn”.