“Per la prima volta si vive un’infezione diffusa a livello mondiale dall’avvento del web; partita dalla Cina e ora diffusa nel mondo. Questo ci fa comprendere che siamo nel mondo interconnessi e siamo una sola famiglia umana”. Lo sottolinea Aldo Bova, presidente del Forum delle associazioni sociosanitarie, che loda le iniziative, prese “con decisione” nella nostra comunità nazionale, per bloccare l’infezione che ha un alto livello di contagi. Il presidente del Forum, dopo aver ricordato che per l’85% dei casi contagiati la sintomatologia è lieve o moderata, che solo per il 15-20 % dei casi c’è un interessamento polmonare serio con febbre ed esigenza di ricovero e di questi solo per una piccola parte (5%) è necessaria la terapia intensiva, evidenzia che “il Sistema sanitario nazionale sta reggendo benissimo, grazie alla grande professionalità e dedizione del personale sanitario tutto”.
Secondo Bova, si sono create, però, anche a causa di “una comunicazione non serena”, “condizioni di notevole panico, che incidono molto negativamente sulla vita sociale, relazionale, lavorativa ed economico-finanziaria. Il panico ingenerato provoca danni sostanziali, difficilmente riparabili, nella vita del Paese”.
Per questo il Forum delle associazioni sociosanitarie vuole ricordare il “grande valore che ha nel nostro Paese il nostro Sistema sanitario nazionale universalistico, che va tutelato e promosso con tanta forza e decisione, specialmente per i momenti di difficoltà nazionale e mondiale”; fare “i complimenti a tutti gli operatori sanitari (medici, infermieri e staff curante tutto) per la dedizione professionale ed umana che stanno dimostrando nei fatti in questa difficoltà”; “lavorare per rendere edotti, con relazioni dirette e avvalendosi dei mezzi di comunicazione informatici e dei social media, i cittadini tutti della realtà scientifica dell’infezione da Coronavirus, che va conosciuta , individuata, bloccata e che non può né deve creare una condizione di panico generalizzato paralizzante, completamente ingiustificato”; impegnarsi, attraverso “testimonianze e azioni culturali formative” per contribuire a “un ritorno graduale ad un clima di serenità sociale e, quindi, relazionale, lavorativa, economico-finanziaria”.
“Il Forum – conclude Bova – ritiene che tutti gli organismi associativi del mondo sociosanitario hanno il dovere di intervenire subito per aiutare il Paese a tornare alla normalità”.