Alla luce delle evidenze emerse e dei dati disponibili, il Comitato tecnico-scientifico (Cts) che in Italia si sta occupando dell’emergenza coronavirus ritiene doveroso specificare che, a oggi,” i test basati sull’identificazione di anticorpi (sia di tipo Igm che di tipo Igg) diretti verso il virus Sars-Cov-2 non sono in grado di fornire risultati sufficientemente attendibili e di comprovata utilità per la diagnosi rapida nei pazienti che sviluppano Covid-19 e che non possono sostituire il test classico basato sull’identificazione dell’Rna virale nel materiale ottenuto dal tampone rino-faringeo”. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sta attualmente valutando circa 200 nuovi test rapidi basati su differenti approcci e che sono stati portati all’attenzione dell’Agenzia; i risultati relativi a quest’attività di screening saranno disponibili nelle prossime settimane. In attesa di questi risultati, il Cts ribadisce che “l’approccio diagnostico standard e internazionalmente accettato rimane quello basato sulla ricerca dell’Rna virale nel tampone rino-faringeo. Il Cts ritiene indispensabile la conduzione di valutazioni comparative tra i risultati ottenibili attraverso l’impiego dei tamponi e i test rapidi nell’ambito di studi rigorosamente condotti e condivide con le Regioni la disponibilità a fornire suggerimenti nel merito”.