“Un nemico si volge contro l’umanità”. “È l’ora di una responsabilità collegiale, personale e sociale”. “Per questo, figli miei, ovunque nel mondo, vi esorto paternamente a fronteggiare con precisione e pazienza, tutte le misure difficili, ma necessarie che prendono le autorità sanitarie e gli Stati. Ogni cosa serve alla nostra salvaguardia, per il bene comune, per limitare la diffusione del virus. Pertanto, la nostra liberazione da questa sofferenza dipende assolutamente dalla nostra collaborazione”. Un appello a “restare a casa”, collaborare con le autorità civili e a sottostare alle misure previste dai governi giunge oggi e per la prima volta anche dal Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I. “Forse, alcuni di voi hanno avuto la sensazione che con queste misure drastiche si sottovaluti e si offenda la fede”, scrive il Patriarca facendo riferimento, pur non in maniera diretta, alle aspre discussioni nel mondo ortodosso greco circa le restrizioni volute dal governo che necessariamente hanno un impatto anche sulle celebrazioni delle liturgie e in particolare sulla distribuzione dell’Eucarestia. “Ciò che è in pericolo – sottolinea il Patriarca ecumenico – non è la fede, ma i fedeli, non è Cristo, ma noi cristiani, non è il Dio-Uomo, ma siamo noi uomini”. Dal Fanar, dal cuore di Istanbul dove ha sede il Patriarcato ecumenico, Bartolomeo rivolge un sentito ringraziamento a “tutti coloro che lottano con abnegazione, anzi trascurando sé stessi e le loro famiglie: il corpo medico e infermieristico che si trovano al capezzale dei nostri fratelli e sorelle ammalati; i ricercatori e scienziati esperti che cercano la idonea terapia farmaceutica, e il vaccino per salvarci dal virus ma anche tutti coloro che si occupano attivamente di affrontare questa pandemia. Il vostro contributo – scrive Bartolomeo – è inestimabile. È un contributo per tutta la società. È sacrificio e merita ogni onore e riconoscenza. Vi ringraziamo e tutti insieme vi applaudiamo, non solo dalle nostre terrazze, ma in ogni momento dal nostro cuore. Il nostro pensiero e la nostra preghiera vi accompagnano”. Il Patriarca parla poi anche degli sforzi messi in campo dai governi e dalle competenti autorità sanitarie per “affrontare e superare questa crisi” come “strateghi in battaglia per affrontare il nemico invisibile, ma già conosciuto”.
Da qui un accorato appello alla popolazione: “Ciò che si deve limitare sono i raduni, le grandi concentrazioni di persone, a motivo delle circostanze straordinarie. Restiamo a casa. Proteggiamoci e proteggiamo chi ci è accanto”. “Passerà anche questa prova”, scrive Bartolomeo, “se ne andranno anche queste nuvole e il Sole di Giustizia cancellerà l’effetto letale del virus. Tuttavia, la nostra vita sarà cambiata. E la prova è una occasione per cambiare al meglio. Nella direzione di rafforzare l’amore e la solidarietà”.