(Londra) Con una decisione che definiscono “senza precedenti” i vescovi cattolici scozzesi hanno deciso di sospendere ogni messa con concorso di popolo a partire da domani 19 marzo. La notizia arriva con un comunicato della Conferenza episcopale nel quale si legge che “i sacerdoti continueranno a celebrare messe in privato, pregando per chi è stato contagiato dal Covid-19 e per infermieri, dottori, famigliari e carers che stanno curando i malati”. “Le chiese rimarranno aperte per le preghiere individuali e i parroci sono incoraggiati a dare il benvenuto a chi cerca consolazione e incoraggiamento dal Signore”. I vescovi chiedono anche ai sacerdoti di “rendersi disponibili per il sacramento della riconciliazione, l’unzione degli infermi e la comunione dove sono richiesti soprattutto per i malati e gli anziani che non possono uscire di casa. Per i battesimi, i funerali e i matrimoni i vescovi scozzesi chiedono che soltanto i più stretti famigliari vengano invitati”. Ai circa ottocentomila cattolici scozzesi – il 15% di tutta la popolazione – i vescovi chiedono di ascoltare la messa online, se la loro parrocchia è attrezzata per questo, e anticipano che le liturgie della settimana santa potrebbero essere quest’anno ridimensionate. I vescovi si uniscono a quelli delle altre chiese cristiane nel dichiarare domenica prossima, 22 marzo, festa della mamma, una giornata nazionale di preghiera “per il nostro Paese e per il resto del mondo in questo momento di bisogno”.