“Per il turismo, sempre invocato come motore economico del Paese c’è ben poco o nulla. Oltre al fatto che alla voce 600 euro per le partite Iva, dove ci collochiamo anche noi operatori del settore oggi a casa senza ammortizzatori, completamente fermi per la crisi, c’è poca chiarezza. Vista la necessità di fare le domande con rapidità, pena l’esclusione, ci sarà l’assalto alla diligenza. E allora si scatenerà una guerra tra poveri”. Così Simone Fiderigo Franci e Claudia Sonego, rispettivamente presidente e vicepresidente di Gti (Guide turistiche italiane), commentano il decreto “Cura Italia”. “Non si fa che dire che il turismo è uno dei principali motori dell’economia. Dove sono le misure che aveva promesso e successivamente pubblicamente annunciato il ministro Franceschini nell’incontro con le categorie, lo scorso 28 febbraio, al Mibact?”. Secondo Gti, in termini di partite Iva, “avrebbero dovuto essere fatte precise distinzioni. Non possono essere equiparati tutti i lavoratori semplicemente sulla base del possesso della Partita Iva e nemmeno sulla base di un eventuale confronto col reddito dell’anno precedente. È chiaro che le guide turistiche sono totalmente ferme, così come gli accompagnatori. Siamo tutti senza reddito. Va bene dare finalmente un riscontro ai lavoratori autonomi, ci mancherebbe, ma mettendo le risorse a futuro valore”. Franci e Sonego pongono l’accento sulle misure fiscali, “che ci toccano il giusto perché la maggioranza, ad esempio, esercita in regime forfettario, quindi sono già esclusi dal pagamento Iva”. “Franceschini – ricorda il direttivo Gti – aveva testualmente dichiarato che ‘sono numerose le misure messe in campo dal Governo per sostenere in questa prima fase l’industria culturale, creativa e il turismo, uno dei principali motori del Paese’. Dove sono? E come potrà, il turismo, contribuire affinché il Paese si rialzi?”. L’auspicio di Gti è “un decreto specifico per il settore del turismo, con impegni altrettanto specifici”.