“Ci rendiamo perfettamente conto che in un periodo così difficile per tutti gli italiani non sia il caso di sollevare polemiche e quindi, intanto, formuliamo il nostro plauso all’intero Governo per il decreto appena varato sulla tutela della salute e il sostegno dell’economia, specie per i provvedimenti – certamente da perfezionare – a sostegno delle famiglie e delle persone economicamente più fragili. Ciò che davvero non va giù è però la indebita equiparazione ai fini della sospensione di tasse e contributi, senza alcun limite di fatturato, anche per le sale da gioco e i centri scommesse, con un regime fiscale totalmente analogo a chi opera nella cultura e nel turismo”. Lo dichiara, in una nota, il presidente dell’associazione “Scienza & Vita”, Alberto Gambino. “A parte, infatti, che tale sospensione contributiva ha quale ratio la mancanza di liquidità, tutta da dimostrare nel settore del gioco d’azzardo – prosegue Gambino – comunque risulta davvero incomprensibile come in un provvedimento a tutela del risparmio dei cittadini si finisca per non disincentivare il settore del gioco d’azzardo che del risparmio è il peggior nemico, come invece era sembrato in questi ultimi anni di politiche governative”. “Ci saremmo aspettati e comunque continuiamo a farlo che pur nella contingenza emergenziale del momento – conclude il giurista, presidente di Scienza & Vita – il Governo mantenesse la lucidità per saper distinguere, con provvedimenti differenziati, ciò che va nella direzione della tutela del risparmio e ciò che è ai suoi antipodi, tanto più che ancora ieri si segnalavano numerose persone che mettendo a repentaglio la propria e altrui salute sono uscite di casa soltanto per andare a giocare a concorsi d’azzardo, così manifestando in molti casi una chiara forma patologica se non il disperato bisogno di liquidità”.