Stop a tutte le liturgie e a tutte le funzioni della Chiesa anglicana, in Inghilterra, “fino a ulteriori comunicazioni”, dopo la stretta sui contatti sociali annunciata ieri dal premier Boris Johnson a causa dell’epidemia di coronavirus. Lo ha disposto oggi l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, in una lettera firmata assieme all’arcivescovo di York, John Sentamu. Gli arcivescovi hanno chiesto che le chiese, dove possibile, possano rimanere aperte come luoghi di preghiera per la comunità, osservando le raccomandazioni di allontanamento sociale. Entrambi intano il clero a mantenere la preghiera quotidiana e, ove possibile, l’eucaristia da trasmettere in streaming, se hanno le risorse per farlo. Dai presuli l’esortazione alle congregazioni a essere in prima linea nel fornire assistenza pratica e sostegno ai più poveri e ai più vulnerabili durante la crisi. “Esortiamo voi, sorelle e fratelli – si legge −, a diventare una specie di Chiesa diversa in questi prossimi mesi: piena di speranza e radicata nell’offerta di preghiera e lode e abbondante di servizio al mondo”.