“Chiediamo di far cessare immediatamente l’irrogazione di sanzioni alle persone senza dimora per il solo fatto di trovarsi ‘fuori casa’ senza motivo”. È l’appello lanciato dall’associazione Avvocato di Strada onlus e firmato dal presidente Antonio Mumolo e dai coordinatori delle 55 sedi locali, indirizzato al presidente del Consiglio dei ministri, ai presidenti di Regione e ai sindaci. “Io vorrei restare a casa, ma non ho una casa”, il titolo del documento, nel quale si evidenzia che “questa è la situazione in cui si trovano circa 50.000 persone in Italia”. L’associazione evidenzia che “sono diventate talmente povere da finire in strada ed oggi non possono rispettare le ordinanze e i decreti previsti dall’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, tanto da essere addirittura incriminate perché vengono trovate in giro senza giustificazione”. Avvocato di Strada chiede ai destinatari dell’appello “di stanziare somme per consentire ai comuni di fornire un tetto alle persone senza dimora, utilizzando palestre, capannoni o altri edifici pubblici o privati”, nonché “di garantire il diritto alla salute di queste persone consentendo loro l’accesso immediato alle cure ovvero assegnando loro un medico di base pur in assenza di residenza”. Ai sindaci, l’associazione chiede “di prolungare l’apertura delle strutture utilizzate per ricoverare d’inverno le persone senza dimora” e “di velocizzare le procedure per iscrivere queste persone nelle liste anagrafiche in modo da poterle anche monitorare dal punto di vista sanitario”.
Avvocato di Strada sottolinea che “queste persone sono costrette a vivere in strada perché fino ad oggi pochi si interessavano di loro e perché le risorse destinate ai servizi di primaria assistenza e all’emergenza abitativa erano poche o inesistenti”. Adesso, conclude la nota, “non si può più far finta di nulla, dobbiamo trovare una soluzione
Andrà tutto bene, si dice in questi giorni, ma solo se non lasceremo indietro nessuno”.