L’episcopato polacco, conformemente alle disposizioni delle autorità civili, limita la partecipazione agli uffici religiosi a non più di 50 persone. Il presidente dei vescovi, mons. Stanislaw Gadecki, incoraggia i cattolici polacchi a seguire le celebrazioni via radio, tv e internet, imponendo ai sacerdoti di contare le persone che entrano in chiesa per la funzione, nonché di agevolare una silenziosa adorazione del Santissimo e le preghiere individuali. Il presule ha anche raccomandato al clero polacco di “rimanere al servizio dei fedeli” per quanto riguarda il sacramento di riconciliazione, la Comunione, e l’estrema unzione. “Ogni giorno alle ore 20.30, senza però la partecipazione dei fedeli, i sacerdoti devono recitare nelle chiese il rosario chiedendo la protezione da malattie, e pregando per persone che curano i malati, per la pace nei cuori e la grazia della conversione”. Mons. Gadecki fa appello ai fedeli affinché “si uniscano spiritualmente ai sacerdoti e preghino il rosario nelle proprie abitazioni”. Le autorità civili polacche hanno deciso, per ora per 10 giorni, di chiudere le frontiere e introdurre su tutto il territorio nazionale le limitazioni conseguenti allo stato di emergenza epidemiologica.