“Una delle più belle poesie di Paul Claudel dice di un soldato durante la guerra che, stremato, vede una piccola chiesa di campagna aperta e si ferma; c’è lì un’immagine di Maria e la poesia dice: non ho niente da chiedere, ma mi basta sapere che, mentre io sono qui, ci sei anche tu, piena di grazia”: con questa immagine l’arcivescovo di Gaeta, mons. Luigi Vari, spiega la scelta di riaprire le chiese per la preghiera personale, dopo che nei giorni scorsi era stata disposta la chiusura. Il presule si rivolge ai fedeli con una lettera: “Tanti in questo momento sono inquieti per il futuro, La frase ‘tutto andrà bene’, che si legge sempre più spesso, può diventare una preghiera: con il tuo aiuto, Dio, tutto andrà bene”. “Anche la nostra diocesi conosce vittime del coronavirus: per loro la nostra preghiera, che si estende a quanti in questo tempo ci hanno lasciato quasi sottovoce – prosegue –. Preghiamo per loro e per le famiglie, che al lutto devono aggiungere la rinuncia all’abbraccio che consola”. Mons. Vari ringrazia poi sanitari, parroci che si fanno vicini come possono alle persone, operatori Caritas e i media diocesani. L’Ufficio per le comunicazioni sociali, diretto da don Maurizio Di Rienzo, ha intensificato la programmazione di Radio Civita InBlu e, con il contributo di volontari, trasmette momenti di preghiera, informazione e intrattenimento, divenendo riferimento per la popolazione. Sito web e profili social della diocesi, insieme alla pagina di Avvenire Laziosette, diffondono comunicazioni e messaggi del vescovo, propongono la messa in diretta ogni giorno alle 18 e la domenica alle 11.