Il terzo mistero della gioia – affrontato dal card. Angelo Comastri, arciprete della basilica vaticana, che oggi ha guidato in diretta streaming dalla basilica di San Pietro la preghiera dell’Angelus e il Rosario – ci fa contemplare la nascita di Gesù, dopo il lungo e faticoso viaggio da Nazareth a Betlemme per l’editto di Cesare Augusto. “Maria capiva sempre di più che lo stile di Dio è uno stile di umiltà, di pazienza, di tempi lunghi. Maria e Giuseppe arrivano a Betlemme dopo un lungo viaggio, cerano ospitalità ma non c’era posto per nessuno. Giuseppe capisce che l’unica strada per partorire era una grotta, che era una stalla. Ancora una volta, Maria capisce che lo stile di Dio è questo, e dice ancora il suo sì”. “Che fede dovette avere Maria!”, ha esclamato il cardinale citando la testimonianza dell’ateo Jean Paul Sartre, quando nel giorno di Natale del 1940 si trovava in un campo di concentramento. Il quarto Mistero della Gioia ci fa incontrare Maria, Giuseppe e Gesù a Gerusalemme: “Vanno al tempio per presentare il figlio, come prescriveva la legge. Nessuno li riconosce, ma arrivati nel tempo accade un fatto straordinario. Un vecchio, Simeone, illuminato dall’alto quando vede il bambino dice: ‘Ora posso anche morire in pace, perché i miei occhi hanno visto il Salvatore’. Maria cede il bambino a questo vecchio, senza conoscerlo. ‘Questo bambino cambierà la storia, o con lui o contro di lui, sarà segno di contraddizione’, le parole del vecchio: ‘E attenta, donna, una spada ti trafiggerà l’anima’”. “Immaginate come Maria avrà colto queste parole”, l’invito di Comastri: “Avrà detto sì, ancora una volta: avvenga di me quello che Dio vuole”. Il quinto Mistero gaudioso ci riporta, infine, a Nazaret: Gesù ha dodici anni. “Era Pasqua, e Maria e Giuseppe volevano andare in pellegrinaggio a Gerusalemme per immolare l’anello pasquale. Al ritorno, accade qualcosa che non avrebbero mai immaginato. Gesù non c’è, non lo trovano. Tornano indietro, lo cercano per te giorni. Lo ritrovano nel tempio mentre parla con i dottori della legge, che erano incantati nel sentire quel dodicenne. Maria dice: ‘Ma perché ci ha fatto questo? Tuo padre ed io angosciati ti cercavamo’”. “E perché mi cercavate? Non sapevate che devo occuparmi delle cose del Padre mio? “, la risposta di Gesù. “Maria capisce che quel figlio è un mistero, che lo stupirà sempre, che dietro a lui ci sarà sempre una sorpresa”, ha concluso il cardinale, prima di recitare insieme al core le litanie lauretane: “Ma intanto Gesù ha detto a Maria e Giuseppe, e a tutti noi: ‘Attenti, la fede va riconquistata ogni giorno, perché ogni giorno possiamo smarrire Gesù e ogni giorno dobbiamo cercarlo, dobbiamo ridire il nostro sì”.