Anche oggi il card. Angelo Comastri, arciprete della basilica vaticana, ha guidato in diretta streaming dalla basilica di San Pietro la preghiera dell’Angelus e il Rosario. Meditando i Misteri della gioia, il cardinale ha ricordato che il primo di essi “ci porta a Nazaret nella casa di Maria, una casa semplice, umile. Maria probabilmente sta pregando, e mentre sta pregando entra un angelo che si rivolge a Maria con parole impressionanti, che tradotte in linguaggio moderno suonano: ‘Gioisci, Maria, Dio stravede per te e vuole affidarti una grande missione. Maria rimase turbata, non tanto per l’angelo, quanto per le parole impegnative. Non si sentiva degna e chiede spiegazioni”. Alla risposta dell’angelo – “non temere” – Maria “non si inorgoglisce, ma pone una domanda: ‘Come accadrà questo? Io non conosco uomo’”. “Maria voleva restare Vergine, aveva consacrato il suo cuore al Signore”, ha spiegato Comastri: “L’angelo la tranquillizza: ‘Tu sarai madre restando vergine. Lo Spirito Santo scenderà su di te e diventerai madre prodigiosamente, perché niente è impossibile a Dio’”. “E Maria, senza chiedere garanzie, senza chiedere ulteriori spiegazioni, senza sapere dove Dio l’avrebbe portata, dice: ‘Eccomi, sono la serva del Signore. Il Signore mi porti dove vuole”. “Quanto dobbiamo ringraziarti, Maria, per questo sì”, ha esclamato il cardinale. Il secondo mistero gaudioso ci porta ancora nella casa di Nazaret: “Maria ha appena ricevuto l’annuncio, l’angelo a scompare e Maria si ritrova sola con un segreto incredibile, che non poteva raccontare a nessuno. Prende una decisione degna del cuore di Maria: ha saputo dall’angelo che Elisabetta, sua parente, pur essendo anziana, è incinta e ha bisogno. Decide di andare. Da Nazareth a Ein Karem sono circa 120 chilometri. Affronta questo viaggio, arriva da Elisabetta e la saluta. Appena sente saluto di Maria, il piccolo Giovanni nel grembo fa un salto di gioia. Ed Elisabetta esclama: ‘A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Beata te, perché hai creduto. Beata te, che sei la credente’”. “E Maria – ha proseguito il cardinale – risponde ad Elisabetta dicendo: ‘Sì, sono beata, ma non perché la mia casa è diventata una villa, io sono la piccola e povera Maria di sempre, sono beata perché Dio ha posato lo sguardo sulla bassezza della sua serva’. E siccome lo sguardo di Dio è sempre rivolto verso i piccoli, gli orgogliosi sono al di fuori e non hanno futuro”. Le parole di Maria nel Magnificat, ha fatto notare Comastri, “sono vere, confermate mille e mille volte dalla storia. Maria è veramente la donna di fede”.