“In questo contesto di pandemia, anche la malattia della solitudine sembra diffondersi. E l’unico rimedio rimane la famiglia. La crisi sanitaria provocata dalla propagazione del coronavirus ha assunto dimensioni senza precedenti in tutta Europa negli ultimi giorni, anche per il difficile coordinamento tra le varie istituzioni”. Lo afferma Vincenzo Bassi, presidente della Fafce (Federazione delle associazioni delle famiglie cattoliche in Europa), aggiungendo: “con questo messaggio, desideriamo esprimere la nostra vicinanza a tutte le famiglie in Europa, senza le quali non potremmo superare questa fase. Non è facile stare insieme e a lungo in case che diventano in questi momenti sempre più piccole. Allo stesso tempo, viviamo questo momento come un’opportunità per riscoprire le nostre relazioni umane e riconoscere il ruolo essenziale della famiglia per le nostre comunità”. Le misure di emergenza adottate per le famiglie “devono essere universali e automatiche: cioè, non devono dipendere dal reddito o comportare procedure burocratiche, ma essere facilmente accessibili a tutti”.
Vincenzo Bassi ricorda che “in questa crisi, tutti dobbiamo fare la nostra parte, responsabilmente per il bene comune. Ringraziamo il Santo Padre per la sua vicinanza, resa concreta dalla santa messa trasmessa online ogni mattina alle 7.00”. “Contenendo al minimo le misure per sospendere l’accesso ai sacramenti, i pastori ci aiutino a prendere coscienza dell’azione di Dio nella storia, riuscendo così a vedere questo virus come una nuova opportunità. Le famiglie in particolare sono chiamate a riscoprire se stesse come chiese domestiche, il luogo principale per la trasmissione della fede”.