Coronavirus/1 Italia: bollettino sanitario, l’emergenza non è passata. Oggi le azioni Ue per sostenere l’economia
Italia “io resto a casa”, Italia “in quarantena”, emergenza sanitaria, ricadute su economia e lavoro… Nel frattempo il coronavirus fa segnare un nuovo record in Italia: con i 189 morti registrati ieri, il Paese supera le mille vittime. Ora sono 1.016 “ed è l’ennesima soglia, psicologica soprattutto, che viene abbattuta – osserva l’Ansa – da un’emergenza la cui fine, a sentire gli scienziati, è ancora molto lontana”. C’è anche il dato dei guariti: 213 in un solo giorno, il più alto dall’inizio dell’esplosione del contagio. Ma i numeri sembrano tutt’altro che rallentare: ai 10.590 malati di mercoledì se ne sono aggiunti altri 2.249 ieri, per un totale di 12.839. Il governo e le forse politiche di opposizione si muovono (quasi) all’unisono per trovare provvedimenti utili per contenere il contagio; molti ospedali, soprattutto al Nord, sono vicini al collasso. I cittadini mostrano per lo più senso di responsabilità. Ma si apre il fronte del lavoro, con alcune aziende in sciopero e i negozi chiusi. Proprio sul versante economico oggi, alle 13, la Commissione europea renderà note le azioni di sostegno a livello comunitario. Anche gli altri Paesi d’Europa prendono seri provvedimenti: dalla Spagna, secondo Paese più colpito sul continente, con tremila contagi, alla Francia, dalla Germania (da oggi scuole chiuse in Baviera) ai Paesi dell’Est.
Coronavirus/2 Cina, dati positivi. Prima vittima in India. Il Covid-19 in Australia e Canada. Disney chiude i parchi
La Cina ha annuncia un bollettino da coronavirus relativo alla giornata di ieri con nuovi minimi assoluti: appena 8 nuovi casi registrati e 7 decessi, che portano il totale a 3.176. La Commissione sanitaria nazionale ha riferito anche che 6 morti fanno capo alla provincia dell’Hubei, l’epicentro dell’epidemia, e uno a quella dello Shandong. Sono 1.318 i pazienti dimessi dagli ospedali che portano le guarigioni complessive a 64.111, pari a quasi l’80% degli 80.813 contagi finora accertati. L’India ha annunciato la sua prima vittima per coronavirus; nel Paese al momento ci sono 73 persone contagiate dal Covid-19. Il Nepal ha annunciato di aver annullato tutte le spedizioni sull’Everest per il resto della stagione nel tentativo di contenere l’epidemia di coronavirus. E anche l’Isis teme il coronavirus e in un articolo pubblicato sul suo settimanale, Al Naba, fornisce “le direttive religiose” per proteggersi dal contagio. Passando all’Oceania, il ministro degli Interni australiano, Peter Dutton, ha annunciato di essere stato contagiato dal coronavirus. In America, la moglie del premier canadese Justin Trudeau è positiva al coronavirus. Trudeau nelle scorse ore aveva annunciato il suo auto isolamento dopo che Sophie, la moglie, aveva mostrato sintomi di influenza. La Disney chiude da oggi i suoi parchi a Parigi e in Florida a causa del coronavirus.
Coronavirus/3 Economia mondiale, segnali contrastanti. Borse giù in Asia, Milano riprende quota
Le Borse asiatiche chiudono nella notte in profondo rosso dopo il tonfo di Wall Street che ha registrato il peggior calo dal Black Friday del 1987. I mercati risentono della minaccia del coronavirus sull’andamento dell’economia globale. Crolla Tokyo che chiude in calo del 6,08%, ai minimi in 30 anni. In rosso la Cina con Shanghai (-1,2%), Shenzhen (-1%) e Hong Kong (-2,5%). Male anche Seul (-3,4%). La Borsa di Milano, invece, questa mattina rimbalza dopo il tonfo di ieri e il provvedimento della Consob che vieta le vendite allo scoperto Il Ftse Mib avanza dell’1,43% a 15.108 punti. Apertura in netto calo per lo spread fra Btp e Bund. Non si arresta invece il calo delle quotazioni del petrolio con i contratti sul greggio Wti in ulteriore discesa sul mercato after hour a 30,87 dollari al barile a fronte dei 31,50 dollari di ieri sera (-2%).
Tanzania: Agenzia specializzata Usa denuncia, “Paese è centro di smistamento della droga in Africa orientale”
La Tanzania è diventata il più importante centro di smistamento della droga in Africa orientale. A decretarlo è il recente rapporto di un’agenzia specializzata americana (Bureau for international narcotics and law enforcement affaires), pubblicato dal Dipartimento di stato americano e rilanciato da Nigrizia.it. Questo “primato” è dovuto alla favorevole posizione geografica, alla carenza di controllo dei confini – in particolare degli oltre 1.300 chilometri di coste sull’Oceano Indiano – e alla corruzione pervasiva dei funzionari, a diverso titolo impegnati nelle operazioni di controllo, si legge. Secondo il rapporto, la città portuale di Dar es Salaam è la base di reti di trafficanti che da lì controllano il commercio internazionale di stupefacenti che vi arrivano da strade diverse, e attraverso strade diverse raggiungono le loro destinazioni finali. L’eroina prodotta nel Sudest asiatico vi viene trasportata in grandi quantità su piccoli natanti fino a Zanzibar o alle coste della terraferma, ma può arrivare anche via terra dalla costa del Kenya. Viene poi inviata in Mozambico da cui parte via mare per l’Europa e il Nord America o via terra verso il Sudafrica.