La vicepresidente della Repubblica del Venezuela, Delcy Eloína Rodríguez, ha confermato poco fa l’esistenza nel Paese dei primi due casi di coronavirus, nello Stato di Miranda, che comprende una parte dell’hinterland della capitale Caracas. Si tratta di una quarantunenne, che ha recentemente viaggiato negli Stati Uniti, Italia e Spagna, e di un uomo di 52 anni, che è stato da poco in Spagna.
Tra i primi provvedimenti, la chiusura delle scuole da lunedì prossimo e l’obbligatorietà dell’uso di mascherine nella metropolitana di Caracas.
Già ieri il presidente Maduro aveva sospeso i voli dall’Europa e dalla Colombia. Esiste una notevole preoccupazione per il propagarsi del virus in un Paese allo stremo sotto il punto di vista economico, alimentare, con un sistema sanitario al collasso.
Il Venezuela è così diventato il quindicesimo Paese dell’America Latina e dei Caraibi (fatta eccezione per le colonie e le isole minori delle Antille) ad avere persone contagiate. Sempre pochi minuti fa, è poi giunta un’altra attesa notizia: il presidente del Brasile Jair Bolsonaro è risultato negativo al tampone che è stato effettuato dopo la positività di uno suo stretto collaboratore.