“Fa tanta impressione vedere le aule vuote nel pieno dell’anno accademico e ad ogni momento ci pare di vedervi sbucare dalle aule per l’intervallo e così potervi incontrare per un saluto, un sorriso, uno scambio di sguardi e di vita”. Si rivolge così sr. Piera Ruffinatto, preside della Pontificia Facoltà di Scienze dell’educazione Auxilium di Roma, agli studenti dell’ateneo in questi giorni di chiusura forzata a causa dell’emergenza sanitaria per il Coronavirus. “Tutti siamo consapevoli della gravità del momento che attraversa il nostro Paese, ma anche il resto del mondo, e penso anche agli studenti non italiani che guardano con apprensione le notizie sperando che nei loro Paesi non si diffonda il virus”, prosegue, sottolineando poi l’impegno di docenti e personale tecnico, che stanno portando avanti la didattica online con lezioni videoregistrate, discussioni in rete e materiali condivisi. L’invito che la preside dell’Auxilium rivolge agli studenti è di “rendere missionario questo periodo”, facendosi prossimi a bambini e giovani: “Magari qualche ragazzo o ragazza di cui siete amici, o che avete conosciuto al Grest e non ce la fa a fare i compiti – scrive – i bambini della nostra parrocchia a cui facciamo la catechesi, il gruppo adolescenti che seguiamo al sabato”. “Sarebbe un modo bello di imitare quanto don Bosco chiese ai suoi giovani durante il colera del 1854: non tanto di uscire per le strade, perché non possiamo e non dobbiamo, ma questo sì: pensare a chi ha bisogno di noi e trovare il modo di farci sentire vicini”, conclude suor Ruffinatto.